…New People.
Oggi, a Milano, incontro tra il giornalista americano Ken Doctor e Beppe Severgnini: “L’era digitale: le incertezze nel nostro futuro di cittadini e lettori”. Organizzato dalla Fondazione Corriere della Sera, inserito nel programma “Alfabeto digitale”.
(Qui il video integrale della conferenza con traduzione simultanea).
Molto interessante: Doctor ha analizzato in modo chiaro il declino della carta stampata, ma, soprattutto, l’unione indissolubile tra giornalismo e nuove tecnologie.
E’ una rivoluzione culturale, non soltanto tecnologica, che presenta interrogativi interessanti ed estremamente importanti.
Di chi fidarsi? Nella folla, giornalisti e testate diventano veri e propri “brand”.
Come riconoscere il giusto compenso economico? E’ un lavoro fondamentale per la formazione di un’opinione pubblica responsabile. E’ giusto lasciarlo alla mercé delle inserzioni pubblicitarie?
Question time. “Come convincere – chiede Severgnini – gli scettici (giovani e meno) della bontà e della necessità delle nuove tecnologie (nel mondo dell’informazione, ma non solo)?”
“Puntando sulla qualità, facendone un uso corretto e proficuo”, è la risposta di Doctor.
Prende la parola un ragazzo: “Sono un giovane giornalista. Amo l’innovazione e proporre idee nuove. Come dovrei reagire ogni volta che, in risposta, superiori e colleghi mi ridono in faccia?”
“Dimostrando che hai ragione.” – sentenzia Doctor, un po’ sconsolato – “E’ un problema serio questo (e tutto italiano). Niente competizione? Nessuna innovazione. Un ragazzo forte di un’idea deve poterne dimostrare la validità, anche se ha vent’anni o poco più.”
“New media”: impegniamoci tutti affinché possa fare rima con “new people”.